Benvenuti nel mondo dell'artista Maria Chiara Argirò, dove la musica diventa un veicolo per l'esplorazione interiore e la crescita personale.
Con il suo album "Closer" (Innovative Leisure), Maria Chiara Argirò ci invita in un viaggio profondo di auto-esplorazione, capace di plasmare non solo la musica, ma anche la sua stessa essenza.
Momenti toccanti e significativi si alternano durante la creazione e l'ascolto dell'album: il processo inventivo diviene un'esperienza fondamentale per la crescita umana, un attimo, in cui ci si distacca dal mondo esterno per immergersi nella propria creatività e connettersi con il proprio Io.
Maria Chiara cerca chiarezza e definizione tra linee sfocate e mondi onirici, nostalgie "Air" e anticonformismo inglese. Navigare in questa dualità tra ombre e certezze rappresenta un atto di consapevolezza e condivisione, piuttosto che uno stato di sospensione.
"Closer" diventa così un riflesso di un sogno consapevole, una porta aperta, verso la conoscenza di sé e degli altri.
Maria Chiara, benvenuta.
"Closer": un album profondamente personale; un viaggio di auto-esplorazione. Qual è stato il momento più toccante durante la sua creazione?
L'intero processo di scrittura è stato un momento profondo e fondamentale per la mia crescita sia musicale che umana.
Quando ci si distacca, anche solo per un istante, dal mondo e dal frastuono esterno per immergersi nella propria creatività, per connettersi con la musica e per cercare il suono, tutto diventa intriso di profondità.
Cerchi chiarezza e definizione tra linee sfocate e mondi onirici. Cosa si prova a navigare in questa dualità tra ombre e certezze? Ti senti in qualche modo sospesa?
Questo album incarna per me un sogno, a tratti sfumato ma al contempo consapevole, una porta aperta e una connessione con me stessa e con gli altri. Mi sono sentita immersa in un flusso creativo e umano, piuttosto che in uno stato di sospensione. I mondi onirici mi sorprendono e infondono fiducia e speranza nella bellezza. Per me, sognare significa connessione e abbandono...
Connessione e consapevolezza. Quanto è importante comporre musica per esplorare e comprendere parti - ancora sconosciute - della propria realtà profonda?
Per me, la musica e l'arte si trasformano in un viaggio di esplorazione e comprensione di sé e del mondo che ci circonda, affrontando le sue profondità più nascoste.
Qual è stata la rivelazione più significativa su te stessa durante questo lungo viaggio? E come stai affrontando i limiti e le sfide personali che hai incontrato?
Credere nel processo. Affidarsi a se stessi, alla propria ricerca, alle proprie intuizioni per poi lasciarsi andare e permettere alla musica di fluire liberamente.
Non esistono regole, almeno per quanto mi riguarda, nella musica.
In questo album ho raggiunto una chiarezza nella composizione e nella produzione mai sperimentate prima. La sfida consisteva proprio nel continuare a confidare in me stessa. Purtroppo, l'industria musicale spesso presenta ostacoli completamente estranei al processo creativo. Ho imparato a difendere ancora di più la mia identità musicale, trasformando le mie incertezze in una forza, per affrontarle e crescere.
La luce e il tempo sono spesso usati come metafore per l'esplorazione personale e la crescita interiore. Attraverso quali suoni o strumenti hai utilizzato questi concetti nella tua musica, per trasmettere un senso di scoperta?
Il contributo dei sintetizzatori come l’UDO Super 6, lo Yamaha CS Reface, la Casio SK-1, insieme al processo di lavorazione della voce e dei beats elaborati su Ableton, sono stati fondamentali per plasmare questa evoluzione sonora.
Chiudi gli occhi e prova a immaginare il tuo futuro: dove sei?
Paradossalmente, mi troverei esattamente dove sono adesso: immersa in altri processi creativi.
Questo album mi ha insegnato a valorizzare davvero il momento presente, a non concentrarmi troppo sul futuro.
Grazie.
ENGLISH VERSION
Welcome to the world of artist Maria Chiara Argirò, where music becomes a vehicle for inner exploration and personal growth.
With her album "Closer," Maria Chiara Argirò invites us on a profound journey of self-exploration, capable of shaping not only the music but also her very essence.
Touching and significant moments alternate during the creation and listening of the album: the creative process becomes a fundamental experience for human growth, a moment where one detaches from the external world to immerse oneself in creativity and connect with one's inner self.
Maria Chiara seeks clarity and definition amidst blurred lines and dreamlike worlds, blending "French" nostalgia - reminiscent of Air - with English rebellion. Navigating this duality between shadows and certainties becomes for her an act of awareness and sharing, rather than a state of suspension.
"Closer" thus becomes a reflection of a conscious dream, an open door to self-awareness and understanding of others.
Maria Chiara, welcome.
"Closer": a deeply personal album; a journey of self-exploration. What was the most touching moment during its creation?
The entire writing process was a profound and fundamental moment for my both musical and human growth. When one detaches, even just for a moment, from the world and external noise to immerse oneself in creativity, to connect with music, and to search for sound, everything becomes imbued with depth.
You seek clarity and definition amidst blurred lines and dreamlike worlds. What does it feel like to navigate this duality between shadows and certainties? Do you feel somehow suspended?
For me, this album embodies a dream, at times hazy yet simultaneously aware, an open door and a connection with myself and others. I felt immersed in a creative and human flow, rather than in a state of suspension. Dream worlds surprise me and instill confidence and hope in beauty. For me, dreaming means connection and abandonment...
Connection and awareness. How important is composing music to explore and understand parts - still unknown - of one's deep reality?
For me, music and art transform into a journey of exploration and understanding of oneself and the world around us, delving into its deepest depths.
What has been the most significant revelation about yourself during this long journey? And how are you facing the limits and personal challenges you have encountered?
Believing in the process. Trusting oneself, one's exploration, one's intuitions, and then letting go and allowing the music to flow freely. There are no rules, at least as far as I'm concerned, in music.
In this album, I reached a clarity in composition and production never experienced before. The challenge was precisely to continue to trust myself. Unfortunately, the music industry often presents obstacles completely unrelated to the creative process. I have learned to defend my musical identity even more, turning my uncertainties into a strength to face them and grow.
Light and time are often used as metaphors for personal exploration and inner growth. Through which sounds or instruments have you used these concepts in your music to convey a sense of discovery?
The contribution of synthesizers such as the UDO Super 6, Yamaha CS Reface, Casio SK-1, along with the vocal processing and elaborated beats on Ableton, have been essential in shaping this sonic evolution.
Close your eyes and try to imagine your future: where are you?
Paradoxically, I would find myself exactly where I am now: immersed in other creative processes. This album has truly taught me to value the present moment, not to focus too much on the future.
Thank you.
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