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Immagine del redattoreAndrea Ghidorzi

Lorenzo Morresi: "Fare musica è una necessità esistenziale"

Il suo progetto offre un'esperienza musicale avvincente e sperimentale, una fusione di jazz-funk, world music, dance ed elettronica che si manifesta sia nei coinvolgenti dj set che nelle incisive esibizioni dal vivo.



La ricerca di nuove vibrazioni e uno sguardo sempre volto alle diverse combinazioni di generi caratterizzano la musica di Lorenzo Morresi: Dj, musicista e produttore con alle spalle esibizioni in contesti internazionali come Printworks, London Jazz Festival, Amsterdam Dance Event, Dancity.


Le sue performance live e le produzioni in studio ricevono un costante sostegno dai principali "tastemakers", DJ e programmi radio del settore, tra cui spiccano nomi come Gilles Peterson (BBC6), Raffaele Costatino (Musical Box Rai RadioDue), NPR Jazz Night In America, Worldwide FM, NTS, e molti altri.


Nella sua ricerca, suoni unici del nostro amato Pianeta Terra confluiscono in un gioco virtuosistico di fusione organica tra tecnologia digitale e melodie analogiche.


Semplicemente onde sonore a scandire il suo tempo.



Ciao Lorenzo, benvenuto. La musica spesso esplora emozioni profonde e complesse. Come esprimi il piacere e il dolore attraverso il tuo lavoro artistico?


Se devo essere completamente sincero, non credo che la mia musica sia direttamente correlata ai miei stati d’animo. Mi spiego meglio.


Fare musica per me è una necessità primaria ed esistenziale.

Proprio per questo, tende a sovrastare qualsiasi emozione attraversi il mio corpo o la mia testa. Se sono in un periodo buio, faccio musica. Se vivo belle energie, faccio musica. È una risposta piuttosto univoca a qualsiasi stato d’animo io stia vivendo. Questo non vuol dire che la mia emotività non influenzi la mia creatività. Al contrario.


Quanto senti la necessità di esplorare nuovi orizzonti sonori attraverso i tuoi brani?


Molto. Penso sia una delle mie ossessioni avere sempre nuove destinazioni musicali.

Ti direi che è quasi una condanna. A volte mi sento eclettico, a volte penso solo che non trovo pace (ride, ndr).



Ti va di raccontare la storia e le ispirazioni che si celano dietro il tuo disco "Pop Flop"? Come è nato?


L'intento del mio ultimo album Pop Flop, uscito con il mio progetto full band Lorenzo Morresi & Le Isole, è stato quello di unire un genere come il jazz-funk con la Italian library music, tentando di percorrere una strada di rivisitazione.


Ho potuto registrare per la prima volta tutti gli strumenti analogici di cui avevo bisogno grazie anche all’apporto del Museo del Synth Marchigiano.

Ci ho lavorato molti mesi, suonando a stretto contatto con musicisti incredibili. Il fatto che sia un album completamente strumentale mi ha fatto sentire molto vicino ad una dimensione musicale più pura e profonda. Tra l’altro ho avuto la fortuna di curare tutta la creazione e la produzione del disco con Luciano Cantone, co-owner di Schema Records & Ishtar Edizioni, un discografico di riferimento per me oggi in Italia, nonché uno dei digger e ristampatori migliori di library, disco e jazz-funk. Mi ha insegnato molte cose e regalato i primi vinili di library music che stava ristampando un bel po’ di anni fa.


La musica elettronica può essere non solo una forma d'arte primitiva e istintiva, ma anche altamente strutturata. Quanto spazio dai all'istinto e quanto alla ragione? Come bilanci queste due dimensioni nel processo creativo?


C'è una componente molto strutturata e tecnica. Per quanto mi riguarda, quello che cerco di fare è immagazzinare il più possibile nozioni, sia per quel che riguarda il discorso musicale - armonia e melodia - sia per quello più tecnico, da ingegnere del suono.


Provo poi a sintetizzare e comporre in maniera istintiva, senza mediazioni.


Quali nuove avventure musicali stai per intraprendere nel tuo cammino artistico?


Al momento sto portando in giro un nuovo solo live elettronico basato su samples della mia collezione di dischi rivisitati ed editati in tempo reale con un campionatore.

È un live essenzialmente da ballo per club che unisce electro, house, disco. C'è anche una parte visual molto potente curata da una visual artist.


La prima data l'abbiamo fatta a Novembre all'Urban Club/Tangram di Perugia ed è stata una bomba. Sto poi chiudendo degli accordi per suonare con la full live band del progetto library Lorenzo Morresi & Le Isole. Abbiamo fatto una prima data a Londra al 91 Living Room il 16 settembre con un quintetto live ed è stata un'esperienza surreale.

Per quanto riguarda il djing sono da poco entrato a far parte della booking agency Embassy Artists di Milano e quindi oltre alla mia residency all’Apollo, stiamo lavorando a delle date in giro per l'Europa.


Discograficamente dall'inizio del 2024 ci saranno delle mie nuove release sia per quanto riguarda il progetto live band che per quanto riguarda quello elettronico.


Come immagini un tuo futuro non troppo distante?


A suonare in giro per il mondo ancora meglio se in un mondo in pace.


ENGLISH VERSION


The search for new vibrations and a constant exploration of different genre combinations characterize Lorenzo Morresi's music: DJ, musician, and producer with performances in international venues such as Printworks, London Jazz Festival, Amsterdam Dance Event, Dancity.


His live performances and studio productions receive consistent support from leading tastemakers, DJs, and radio programs in the industry, including names like Gilles Peterson (BBC6), Raffaele Costatino (Musical Box Rai RadioDue), NPR Jazz Night In America, Worldwide FM, NTS, and many others.


In his exploration, unique sounds from our beloved Planet Earth merge in a virtuosic play of organic fusion between digital technology and analog melodies.

Simply sound waves marking his time.


Hello Lorenzo, welcome. Music often explores deep and complex emotions. How do you express pleasure and pain through your artistic work?


If I have to be completely honest, I don't believe my music is directly related to my moods. Let me explain. Making music for me is a primary and existential necessity.

Because of this, it tends to overshadow any emotion I experience in my body or mind. If I'm going through a dark period, I make music. If I'm feeling positive energy, I make music. It's a rather unequivocal response to whatever mood I'm experiencing. This doesn't mean my emotions don't influence my creativity. On the contrary.


How much do you feel the need to explore new sonic horizons through your tracks?


A lot. I think it's one of my obsessions to always seek new musical destinations.

I would say it's almost a curse. Sometimes I feel eclectic, sometimes I just feel restless (laughs).


Would you like to tell us the story and inspirations behind your album "Pop Flop"? How did it come about?


The intention of my latest album Pop Flop, released with my full band project Lorenzo Morresi & Le Isole, was to blend genres like jazz-funk with Italian library music, attempting a reinterpretation. I was able to record for the first time all the analog instruments I needed, also thanks to the contribution of the Marchigiano Synth Museum.

I worked on it for many months, playing closely with incredible musicians. The fact that it's a completely instrumental album made me feel very close to a purer and deeper musical dimension. Moreover, I was fortunate to oversee the entire creation and production of the album with Luciano Cantone, co-owner of Schema Records & Ishtar Edizioni, a significant record label figure for me in Italy today, as well as one of the best diggers and reissue experts in library, disco, and jazz-funk. He taught me a lot and gave me the first vinyl records of library music he was reissuing quite a few years ago.


Electronic music can be not only a primitive and instinctive art form, but also highly structured. How much room do you give to instinct and how much to reason? How do you balance these two dimensions in the creative process?


There's a very structured and technical component. As for me, what I try to do is store as much knowledge as possible, both in terms of musical discourse - harmony and melody - and in the more technical aspects, as a sound engineer. I then try to synthesize and compose in an instinctive manner, without mediations.


What new musical adventures are you about to embark on in your artistic journey?


Currently, I'm touring with a new solo electronic live set based on samples from my collection of records, revisited and edited in real-time with a sampler.


It's essentially a dance club live set combining electro, house, disco. There's also a very powerful visual component curated by a visual artist. We had our first gig in November at Urban Club/Tangram in Perugia and it was a blast. I'm also finalizing agreements to perform with the full live band of the library project Lorenzo Morresi & Le Isole. We had a debut gig in London at 91 Living Room on September 16th with a live quintet and it was a surreal experience. Regarding DJing, I recently joined the booking agency Embassy Artists in Milan and we're working on dates across Europe. From the beginning of 2024, there will be new releases both for the live band project and the electronic project.


How do you imagine your not-so-distant future?


Playing around the world, preferably in a peaceful world.



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