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Immagine del redattoreManuela Carsana

Emanuele Triglia "Moon Kin"

In un mondo musicale sovraffollato e spesso omogeneo, è raro trovare opere che riescano veramente a distinguersi, trasformando l'ascolto in un'esperienza autenticamente significativa.


"Moon Kin" di Emanuele Triglia è una di queste gemme rare, un viaggio sonoro che esplora la sincronicità dell'arte, arricchito da una simbologia profonda e coinvolgente. Come un subacqueo che con coraggio si avventura negli abissi dell'oceano alla ricerca di tesori nascosti e verità interiori, Triglia ci conduce in un'immersione nei processi creativi che trascendono la razionalità e la logica.


La sua musica, una fusione magistrale di jazz e hip-hop, sembra essere guidata da una connessione invisibile in grado di superare il tempo e lo spazio.



L’album si apre con Samo, dove le trombe evocano l'immagine di una sirena incantatrice, mentre la batteria assume il ruolo del corteggiatore desideroso di catturarne l’attenzione. Strange Times amplifica questa tensione, riuscendo a far dialogare le calde voci delle drum in modo affascinante, come in una conversazione intima e magnetica.


Il singolo di lancio Pacì è un omaggio alla potenza della sincronicità nella musica. La sua nascita, ispirata dal ritrovamento di un pezzo di bambù sulla spiaggia di Scilla, ci ricorda che la creatività può emergere anche da eventi apparentemente insignificanti, trasformando l'ordinario in straordinario.


Why Do We Leave rappresenta il culmine del viaggio interiore dell’artista; la voce femminile che domina il brano è un richiamo struggente al desiderio e all'istinto, una manifestazione pura e poetica dell'emotività umana. Qui, Triglia ci invita a riflettere sulla nostra ricerca di significato e connessione.


L'interludio Therapy segna un punto di svolta: ogni nota, ogni battito, ogni istante viene trasformato in una narrazione profonda, che ci spinge a sondare la psiche e l’invisibile umano.


In questo modo, "Moon Kin" diventa non solo un'esperienza di ascolto, ma un viaggio nell'inconscio collettivo, un'esplorazione delle viscere della creatività umana e delle connessioni misteriose che permeano il tessuto stesso dell'universo.


Pantera e Cabeza Loca aggiungono un ulteriore livello di intimità, collegando la musica agli elementi naturali e al potere influente della luna, mentre Eloro incarna l'impetuosità del basso, con i violini e le tastiere che ci accompagnano dolcemente verso la conclusione dell'album, evocando una sensazione di completamento e soddisfazione.



L'album si erge allora come un invito al coraggio, a confrontarsi con le acque oscure e misteriose della propria interiorità. È una metafora della ricerca personale, della capacità umana di immergersi nelle voragini dell'anima per scoprire verità nascoste e significati ignoti.


ENGLISH VERSION


In a crowded and often homogeneous musical world, it is rare to find works that truly stand out, transforming the listening experience into something genuinely meaningful.


"Moon Kin" by Emanuele Triglia is one of these rare gems; a sonic journey that explores the synchronicity of art, enriched by deep and engaging symbolism. Like a diver bravely venturing into the depths of the ocean in search of hidden treasures and inner truths, Triglia takes us on an immersion into creative processes that transcend rationality and logic. His music, a masterful fusion of jazz and hip-hop, seems to be guided by an invisible connection that transcends time and space.



The album opens with Samo, where the trumpets evoke the image of an enchanting siren, while the drums assume the role of a suitor eager to capture her attention. Strange Times amplifies this tension, successfully making the warm voices of the drums interact in a fascinating manner, akin to an intimate and magnetic conversation.


The lead single Pacì is an homage to the power of synchronicity in art. Its genesis, inspired by the discovery of a piece of bamboo on the beach of Scilla, reminds us that creativity can emerge even from seemingly insignificant events, transforming the ordinary into the extraordinary.


Why Do We Leave represents the culmination of the artist's inner journey; the female voice dominating the track is a poignant call to desire and instinct, a pure and poetic manifestation of human emotion. Here, Triglia invites us to reflect on our search for meaning and connection.


The interlude Therapy marks a turning point: every note, every beat, every moment is transformed into a profound narrative, urging us to probe the psyche and the unseen aspects of humanity.


In this way, "Moon Kin" becomes not just a listening experience, but a journey into the collective unconscious, an exploration of the depths of human creativity and the mysterious connections that permeate the very fabric of the universe. Pantera and Cabeza Loca add an extra layer of intimacy, linking the music to natural elements and the influential power of the moon, while Eloro embodies the impetuosity of the bass, with violins and keyboards gently guiding us towards the conclusion of the album, evoking a sense of completion and satisfaction.


The album thus stands as an invitation to courage, to confront the dark and mysterious waters of one's inner self. It is a metaphor for personal exploration, for the human capacity to delve into the depths of the soul to uncover hidden truths and deeper meanings.

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