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Immagine del redattoreMichelle Maffè

Cristian Varela "My Way"

Il nuovo album del veterano spagnolo Cristian Varela, pluripremiato producer e dj sulla scena da oltre 30 anni, trasporta l’ascoltatore in un universo parallelo oscuro, pregno di atmosfere eclettiche e trasformative, quasi a dipingere un mondo in continuo movimento e cambiamento.



Concepito come un grande trip nelle viscere dell’umanità, in un mix di generi diversi e al tempo stesso complementari, l’album "My Way" tenta una rappresentazione della complessità del vero in tutte le sue molteplici sfaccettature, restituendoci un quadro penetrante della realtà.


La prima traccia, Intron1ka, è l’apertura ideale del disco. Fluttuante e sognante, grazie al sapiente uso di pad atmosferici, ci trasporta in un viaggio emotivo verso territori lontani e sconosciuti, invitandoci ad abbandonare ogni preoccupazione terrena. A fare da contraltare, il beat pulsante di Nolipse ci catapulta in un universo cupo e vigoroso, definito da un'ombrosa linea di basso che dà segno e ritmo al brano, esemplificando la discesa in un dancefloor viscerale e materico, dove dar libero sfogo alla propria espressività animale.


La terza traccia, Ultrahuman, di matrice EBM, già dal titolo reca in sé la propria cifra stilistica: elettrizzante cammino in downtempo, in cui sintetizzatori aprono la porta di un'immaginaria astronave e ci catapultano in una landa tutta da scoprire, dietro la quale lasciare ogni remora e speranza. Akasha vira su una techno pressante e vigorosa, veloce e ballabile a ritmi alti, che trascende l’umana esperienza, in un mix sinestetico che assume le sembianze di un’orgia tribale libera ed oscena.



Le tracce a seguire trasportano in una danza techno senza sosta, che non lascia spazio e tempo, e nemmeno fiato, fino a travolgere pienamente l’ascoltatore in un trip multisensoriale e dinamico. Helion, misticamente sospesa tra mondo emerso e mondo sommerso, esplode in un hardgroove potente e penetrante. Suoni distorti e acid ci teletrasportano in un club britannico anni ’90, lascivo e pieno di divertenti insidie, la cui pericolosità sembra crescere di minuto in minuto, fino ad esplodere in un groove intricato ed energico.


Yknalb rappresenta forse una delle tracce meglio riuscite dell’intero LP, poiché ne reca in luce tutte le diversità tematiche e stilistiche: melodia e ritmo, danza estatica e ballo da club, estasi e tormento.


Qui si compie allora il senso del lavoro di Varela, un movimento cinematico e cinestetico che racchiude inizio e fine contemporaneamente, vita e morte, estate e inverno, giovinezza e fanciullezza, sudore e candore.




-- ENG


Conceived as a grand journey into the depths of humanity, in a mix of different yet complementary genres, the album "My Way" attempts a representation of the complexity of truth in all its multiple facets, delivering an electrifying and penetrating depiction of reality.


Conceived as an expansive journey into the depths of humanity, blending various yet complementary genres, the album "My Way" endeavors to portray the complexity of truth in all its multifaceted dimensions, providing a profound depiction of reality.


The opening track, Intron1ka sets an ideal tone for the album. Its floating and dreamlike quality, achieved through skillful use of atmospheric pads, takes the listener on an emotional voyage to distant and unknown territories, urging them to relinquish earthly concerns. In contrast, the pulsating beat of Nolipse propels us into a dark and robust universe, defined by a shadowy bassline that gives structure and rhythm to the piece, exemplifying a descent into a visceral and material dancefloor where one can unleash their animalistic expressiveness.


The third track, Ultrahuman rooted in EBM, carries its stylistic signature in the title itself: an electrifying journey in downtempo, where synthesizers open the door to an imaginary spaceship, catapulting us into an unexplored landscape, leaving behind all hesitations and hopes. Akasha shifts towards intense and vigorous techno, fast-paced and danceable at high tempos, transcending the human experience in a synesthetic mix that takes on the appearance of a free and obscene tribal orgy.



The subsequent tracks transport the listener into an unceasing techno dance, leaving no room for space, time, or even breath, fully engulfing the audience in a multisensory and dynamic journey. Helion mystically suspended between the emerged and submerged worlds, erupts into a powerful and penetrating hardgroove. Distorted and acid sounds teleport us to a 1990s British club, lascivious and filled with amusing pitfalls, whose danger seems to escalate minute by minute, culminating in an intricate and energetic groove.


Yknalb may represent one of the most successful tracks of the entire LP, as it highlights all the thematic and stylistic diversities: melody and rhythm, ecstatic dance and clubbing, ecstasy, and torment.


Here, the meaning of Varela's work comes to fruition—a cinematic and kinesthetic movement that encapsulates both the beginning and end simultaneously, life and death, summer and winter, youth and innocence, sweat and purity.




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